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Autore: Luca Contini 19 luglio 2024
VIVERE SENZA ELETTRICITA' Prova a visualizzare un mondo dove le fonti energetiche non rinnovabili si esauriscono e le emissioni di CO2 ci portano al collasso. In uno scenario di sopravvivenza, ciò che conta è avere accesso a energia rinnovabile per mantenere la tua indipendenza da qualsiasi realtà esterna al tuo nucleo (sia tu un survivalista solitario, leader di un gruppo o responsabile della sicurezza della tua famiglia) insomma, le tue risorse energetiche diventano la tua ancora di salvezza. Sembra uno scenario catastrofico e apocalittico, vero? Lo so, eppure prova a pensare al periodo in cui il mondo si è fermato e ci siamo trovati paralizzati, parlo del COVID-19 e di tutto ciò che ha portato con sé. Eravamo veramente in pochi ad essere preparati a gestire una situazione del genere e i suoi possibili successivi scenari. Ricordi quando è iniziato il razionamento dei beni primari e le persone che si accalcavano nei negozi di generi alimentari acquistando cibo completamente a caso? Fosse stata una pandemia di Ebola ti sarà facile immaginare a quale spettacolo avremmo assistito... Ma non voglio aprire nessuna parentesi in questo senso, mi premeva solo farti notare due elementi chiave: è veramente facilissimo trovarsi "bloccati" nel mondo l' autogestione programmata è rarissima nell'uomo medio Ti chiedo ancora un attimo di pazienza, c'è qualcos'altro che potrebbe accadere nel caso si presentasse un'interruzione della fornitura elettrica, sicuramente le comunicazioni, i trasporti e l'acqua sarebbero inficiati e potrebbero passare senza troppe difficolta da servizi primari garantiti a servizi inaccessibili.. L'impossibilità di comunicare con i tuoi cari o di ottenere informazioni può generare panico e frustrazione, la mancanza di trasporti può ostacolare l'accesso ai servizi essenziali o impedirti di evacuare nel breve termine la tua postazione per raggiungerne una destinazione più sicura, le attività commerciali, stazioni di servizio, bancomat e banche chiudono, perciò le transazioni commerciali si bloccano, rendendo difficile acquistare beni di prima necessità e questo estremizza il panico generale. Il cibo si deteriora per la mancanza di refrigerazione e l'acqua può contaminarsi diventando insalubre nel giro di un giorno scarso. Tieni chiusi frigoriferi e congelatori per mantenere il freddo, considera che un freezer può tenere la temperatura per circa 48 ore, ovviamente dipende dal grado di isolamento. Avere delle scorte di ghiaccio può certamente aiutarti a preservare la temperatura. Io ho un TRIVALENTE per le emergenze, chiaramente ci tengo solo le cose estremamente importanti come medicinali o elementi delicati. Un GENERATORE è sicuramente qualcosa di imprescindibile nel nostro rifugio ma ammetto di non essere un grande amante di questi ecomostri. E' anche vero però che le emergenze hanno bisogno di estremi rimedi, ricorda sempre di usare questo tipo di soluzione come ultima ratio, evita accumuli di monossido di carbonio o altre esalazioni tenendo la fonte di produzione energetica all'aperto. Probabilmente sto per comunicarti un'ovvietà, lo spero tantissimo: Non usare fornelli o forni a fiamma per riscaldare la casa (chiaramente se hai una stufa a legna con gli scarichi dimensionati, non c'è niente da aggiungere) piuttosto organizza dei pasti caldi come cibi liofilizzati e zuppe che possono diventare dei piccoli ma efficaci scalda corpo. Ance una semplice lattina di conserva può diventare un FORNELLO D'EMERGENZA da usare SOLO in ambienti sicuri e con ricircolo d'aria. Se ti è capitato di viaggiare un po', avrai sicuramente notato la quasi totale dipendenza dai sistemi di pagamento elettronici. Pagare in cash è di per sé molto difficoltoso ma farlo con una valuta straniera diventa praticamente impossibile. Avere un valido strumento di baratto da consegnare al banco dei pegni, o in un mercato o da qualsiasi orefice, può aiutarti ad uscire da una situazione difficile. Chiaramente metti sempre in conto la variabile legata al valore della necessità. per intenderci, quanto valore attribuiresti ad un ghiacciolo nel deserto del Sahara o al Polo Nord? Il CIBO , lo sai, è molto più semplice da conservare rispetto all'acqua. Se assumi qualche piccola accortezza non avrai difficoltà ad avere un approvvigionamento sicuro e continuativo di cibo. Lasciando bevande e altri prodotti stoccati fra le scorte. Senza elettricità, cucinare può improvvisamente essere più difficile di quanto pensi, ti informo su un'altra opzione che non tutti conoscono: I FORNI SOLARI , che possono cucinare il cibo usando solo l'energia del sole. Ovviamente hai bisogno di un bel sole.. Non trascurare l'illuminazione. Avere una semplice torcia frontale o meglio una TORCIA DA DIFESA POWERBANK , ti può aiutare a superare momenti davvero difficili sia in fase di marcia che in fase di fuga. Non è questione di temere il buio, fidati quando ti dico che far luce su alcune situazioni può letteralmente ridurre un grosso problema Candele, lanterne a batteria, luci a LED ricaricabili tramite pannelli solari portatili o a manovella, possono essere comunque ottime soluzioni temporanee. Questi dispositivi sono economici, facili da usare e molto efficaci per fornire luce durante la notte. Prepara una scorta di cibi non deperibili come riso, legumi e scatolame. Le barrette energetiche e i frutti secchi possono essere ottimi alleati. Pianifica pasti che richiedano poca o nessuna cottura. Impara tecniche di conservazione come l'essiccazione e l'inscatolamento per prolungare la durata degli alimenti. Non farti mancare i semi, qualora avessi la possibilità di farli germogliare (impiegando quindi dell'acqua POTABILE) avresti a disposizione un superfood pronto in pochissimo tempo. Una RADIO A MANOVELLA può tenerti aggiornato sulle notizie. Pianifica un punto di incontro e un modo per comunicare con il tuo eventuale gruppo in caso di emergenza. Considera l'uso di walkie-talkie a lunga distanza o dei vecchi CB , stabilisci dei protocolli di emergenza per mantenere tutti informati e al sicuro.  Spero di averti dato degli spunti utili in questo breve articolo. Personalmente sono sempre stato un tipo curioso e ho moltissimi aggeggi che ho scoperto essere utilissimi in diverse occasioni. Spero di aver stimolato la tua curiosità, alla prossima! Ci si vede nei boschi
Autore: Luca Contini 14 luglio 2024
survival
Autore: Luca Contini 14 luglio 2024
Esplorando il Mondo del Prepping, Bushcraft e Survival Guida Completa per Veri Guerrieri della Sopravvivenza " Prepararsi è metà della vittoria." - Miguel de Cervantes Entrare nel mondo del prepping, del bushcraft e del survival, dove l'arte dell'autosufficienza incontra la sfida dell'imprevedibilità non è qualcosa di così complesso come può sembrare.... chiaramente, come qualsiasi aspetto della vita esistono diversi livelli di competenza. Scopri come le abilità di queste disciplinenon solo possono salvarti la vita, ma trasformarti in un guerriero della sopravvivenza pronto affrontare qualsiasi avventura. Prepping Prepararsi per l'Improbabile Immagina di trovarti nel mezzo di una città colpita da un blackout totale. È inverno e la temperatura è in rapido calo. Le strade sono deserte, i supermercati svuotati, e la paura inizia a diffondersi tra la popolazione. Tu, però, sei pronto. Con il tuo zaino di emergenza, contenente cibo non deperibile, acqua filtrata e un kit di sopravvivenza, sei in grado di gestire la situazione. Mentre gli altri cercano disperatamente risorse, tu sai esattamente cosa fare e hai già alcuni piani, il primo potrebbe essere raggiungere un rifugio sicuro dove hai conservato ulteriori provviste. La tua preparazione ti permette di mantenere la calma e prendere con lucidità decisioni rapide e precise. Cos'è il Prepping? Il prepping va oltre la paranoia dell'individuo o il luogo comune della "zombie apocalypse". Il Prepper è una persona PREPATARA e INTELLIGENTE, quel tipo di persona che speri di avere come Socio per affrontare qualsiasi emergenza. È l'arte di essere pronto per il peggio. Elementi Chiave del Prepping e Survival Urbano Scorte Alimentari Non si tratta solo di imparare a conservare gli alimenti ma di avere cibo nutriente e facilmente trasportabile come riso, legumi e greens e scatolame. Barrette energetiche e integratori fatti in casa a lunghissima conservazione completano il pacchetto. Suggerimento Conserva il cibo in contenitori ermetici per prolungarne la durata. Impara a fare il pane senza lievito in caso di emergenza. Puoi anche essiccare frutta e verdura per conservarle a lungo. Approvvigionamento d'Acqua Assicurati di avere un approvvigionamento d'acqua sicuro con sistemi di filtrazione, riserve e scorte facilmente trasportabili. Curiosità Sapevi filtrare, pastorizzare, sterilizzare e potabilizzare non sono propriamente sinonimi? Kit di Emergenza Oltre ai classici kit di primo soccorso, includi strumenti multifunzionali come il permanganato di potassio, utile per creare una tintura di iodio, purificare l'acqua e persino accendere fuochi chimici. Chiaramente devi essere consapevole delle tue personali necessità e adoperarti per non restare scoperto in caso di spostamenti improvvisi e prolungati Piano Familiare Stabilisci punti di incontro e protocolli di comunicazione in caso di emergenza, garantendo la sicurezza e la tranquillità della tua famiglia. Consiglio Creare un codice segreto per le comunicazioni può essere utile in situazioni pericolose. Organizza regolari esercitazioni di emergenza con la tua famiglia. Non pensare di militarizzare la tua famiglia, coinvolgi piuttosto i tuoi cari e rendi naturali l'attività fisica e l'autosufficienza Sicurezza Urbana Rinforza le porte e le finestre, installa sistemi di allarme e prendi altre misure per proteggere la tua casa e la tua famiglia in tempi di crisi. Avere un'abitazione sana e indipendente sotto il profilo energetico ti sarà utile a prescindere dal contesto che ti si presenterà in futuro. Impara a fare un passo indietro e a visualizzare i possibili scenari che si nascondono dietro a semplici elementi della vita quotidiana. Bushcraft Vivere in Simbiosi con la Natura Sei in una foresta selvaggia, lontano dalla civiltà. Il sole sta tramontando e senti il freddo della notte avvicinarsi. Senza un rifugio, le tue possibilità di sopravvivenza sono ridotte. Utilizzando le tue conoscenze di bushcraft, costruisci un riparo con rami e foglie che ti protegga dal vento e dalla pioggia. Accendi un fuoco con tecniche primitive e prepara un ambiente sicuro per la notte. La foresta, che per molti sarebbe un luogo ostile, diventa per te una risorsa grazie alle tue abilità. Sopravvivi, prosperi, e senti una connessione profonda con la natura che ti circonda. Cos'è il Bushcraft? Il bushcraft è l'arte di vivere in armonia con la natura, usando le sue risorse in modo sostenibile per sopravvivere e prosperare. E' uno stile di vita, un modo di essere. Il Bushcrafter è una persona che non ha bisogno di grandi tecnologie, ha un'ottima manualità e sa vivere a pieno la propria esistenza in un contesto di APPARENTE privazione Abilità Essenziali del Bushcraft Costruzione di Rifugi Utilizza rami, foglie e materiale naturale per costruire rifugi che proteggano dalle intemperie e offrano sicurezza durante la notte. Costruire un rifugio a forma di "A" con rami e foglie per un'ottima protezione contro la pioggia o un rifugio "lean-to", appoggiando rami contro un tronco d'albero, sono solo le basi di questo mondo incredibile. Accensione del Fuoco I metodi tradizionali sono essenziali e possono fare la differenza anche in quei contesti di vita sociale in cui può capitare qualche imprevisto, ad esempio sapresti accendere un fuoco con acciarino e pietra focaia, lente d'ingrandimento o trapano ad arco? E una volta acceso sapresti mantenerlo o trasportarlo in sicurezza? Procacciamento del Cibo Impara a identificare piante commestibili e altre risorse naturali per ottenere cibo fresco, idratante e nutriente. Mi raccomando, impara a utilizzare le risorse naturali in modo sostenibile. Survival Affrontare le Sfide Estreme Sei su un ghiacciaio remoto, il freddo è pungente e ogni passo è una sfida. Una caduta ti ha lasciato ferito e disorientato. La tua unica speranza è attirare l'attenzione dei soccorsi. Utilizzando un piccolo specchio, riesci a riflettere la luce del sole per segnalare la tua posizione. Nonostante il dolore e la stanchezza, mantieni la calma e razioni le tue risorse. Il freddo estremo e l'ambiente ostile mettono alla prova le tue capacità di gestione delle risorse e di sopravvivenza. Grazie alla tua preparazione, riesci a mantenere la lucidità e ad affrontare la sfida con determinazione fornendo precise coordinate ai soccorsi. Principi del Survival: Il survival non riguarda solo la sopravvivenza fisica, ma anche la resilienza mentale e l'abilità di adattarsi alle circostanze più estreme Competenze Chiave per la Sopravvivenza Utilizza mappe, bussole e tecniche stellari per orientarti senza l'ausilio del GPS, essenziale per mantenere la direzione e raggiungere la sicurezza. Usa tecniche di segnalazione come i fumogeni improvvisati e i riflessi di specchi per attirare l'attenzione dei soccorsi quando sei in difficoltà. Priorizza l'uso efficace di risorse limitate come acqua, fuoco e cibo per massimizzare le possibilità di sopravvivenza in situazioni di emergenza Conserva l'energia costruendo rifugi che richiedono meno sforzo e proteggono efficacemente dal freddo. Pianifica in anticipo le tue azioni per risparmiare energia e risorse. Impara a conoscere profondamente te stesso, i tuoi limiti e le tue capacità. Il Survivalista è un avventuriero e tende a fare sempre un passo in avanti rispetto all'ultima esperienza. Il prepping, il bushcraft e il survival non sono solo competenze, ma modi di vivere che ti equipaggiano per affrontare qualsiasi sfida. Preparati oggi per un futuro incerto e abbraccia l'avventura della sopravvivenza con fiducia e determinazione. Chiamata all'Azione Pronto a diventare un vero guerriero della sopravvivenza? Non lasciare che l'ignoto ti colga impreparato. Esplora le guide e consigli pratici per affinare le tue abilità e migliorare la tua preparazione. Inizia il tuo viaggio verso l'autosufficienza e la sicurezza oggi stesso! Unisciti alla nostra comunità di sopravvivenza e diventa parte di un movimento globale per affrontare insieme le sfide del domani! A fine articolo ti lascio un'immagine cliccabile che ti porta ad uno dei libri più completi , per farti un'idea generale o approfondire se hai già una certa pratica. Personalmente amo collezionare libri ma non è necessario per formarsi, si trova tutto in rete facendo con pazienza delle ricerche. Nei prossimi articoli cercherò di recensire qualcuno dei miei libri. Bene, direi per ora è tutto Ci si vede nei Boschi...

INTERVISTA A GIUSEPPE SCAFARO

Ho riflettuto molto sull'avere o meno degli ospiti in questo blog. Alla fine ho optato per il si: esperienze, consigli e testimonianze sono di sicuro un gran valore aggiunto.

Ma come iniziare? Beh, non è stato difficile pensare a chi potesse essere il primo... la difficoltà è stata trovarlo libero dagli impegni!

È un grande piacere condividere con voi una bella chiacchierata con Giuseppe Scafaro.

Giuseppe è il mio Mentore di sopravvivenza e quindi mi permetto una presentazione più affettuosa e personale rispetto alle infinite biografie sparse in rete che lo vedono autore del “Corso completo di sopravvivenza – Semper Vivum” 

Fondatore di Avventura Team

Autore di imprese sportive in mountain bike importanti e non ancora eguagliate come la 

salita/discesa del Gran Paradiso in mountain bike, discesa in mountain bike del ghiacciaio dell’Aletsch, salita/discesa invernale in mountain bike dell’Etna

Detentore, insieme a Sergio Guidobono, del record di percorrenza a piedi in montagna, senza assistenza, di 74 chilometri in 13 ore e mezza.

Autore delle guide escursionistiche, Millepassi, Nelle Terre del Drago, Vieni a Voltaggio a vedere il mare, La via delle ginestre. L'elenco è ancora molto lungo, vi invito a visitare il sito di AVVENTURA TEAM per approfondire (https://www.avventurateam.it/it), ma trovate tutto semplicemente digitando il suo nome in rete.

Dicevamo, classe di ferro 1954, mani giganti e cuore ancora più grande, sorriso allegro e parole misurate. Ha uno sguardo sornione e tagliente quanto serve, epica la frase ad una importante riunione per la progettazione di una rete sentieristica "per creare sentieri c'è poco da parlare, bisogna ragionare con i piedi". 

È il tipo che, mentre fa a fette il mondo parlando del sistema di Mercatore ai corsi di cartografia, confeziona con una mano dietro la schiena un mezzo barcaiolo (senza interrompere la spiegazione, ovviamente) sul moschettone dell'altro corsista che non ricorda come si fa.

È quel tipo di persona che ti racconta le cose attraverso le immagini, "Il bosco è un market e una farmacia" questa è una delle frasi che più mi sono rimaste impresse... prova a pensare di descrivere un mondo intero con una sola sentenza, mica facile eh?

Ricordo che quando mi ha regalato lo Shark progettato da lui (Shark - Coltello da sopravvivenza | Avventura Team), l'ha accompagnato con una stretta di mano sincera e una super marmellata fatta da Luisella (Musa ispiratrice di Giuseppe e figura materna per gli istruttori di Avventura Team...sempre cara e ospitale) con i frutti del loro giardino. 

Vedi una persona a cui fai fatica a star dietro in verticale che ti racconta di Ciri, il leprotto domestico che vive nel roseto, e sorride anche se un po' di fiato te lo porta via lo sforzo. Potrei andare avanti per ore ma penso sia il momento di lasciare spazio alle domande. Del resto libri, interviste e corsi non mancano per i più curiosi.

Farò del mio meglio per indagare un po' sulla persona che c'è dietro al personaggio pubblico e sono sicuro che ci saranno un sacco di appunti da prendere! 

Pronti con carta e penna? Si parte



LC: Caro Giuseppe, è davvero bello trovarci di nuovo a parlare un po' assieme. C'è una domanda che vorrei farle da tempo ma ai corsi la fila è lunga e si finisce sempre (e giustamente) per dare la precedenza al profilo tecnico. Ecco, mi chiedevo se fosse possibile individuare e codificare un'etica del survivalismo e quale potrebbe essere il confine invisibile "fuori da Boscovecchio", quando si torna alla quotidianità.


GS: Posso riassumere la mia idea di filosofia/etica del survivalismo con il sostantivo "rispetto", riferito a tutti gli aspetti della vita, dei luoghi, delle situazioni e dei rapporti con gli altri esseri (animali, alberi, fiori, radici, tuberi, rocce). Fuori da Boscovecchio - ambiente ostile - ci si ritrova nell'ambiente "normale" nel quale   i rapporti diventano più complicati, più articolati e dove le strategie che mettiamo in atto per sopravvivere devono essere ben calibrate. Il confine tra Boscovecchio e il mondo normale non è neanche tanto invisibile, anzi, è un confine netto e molto visibile per noi survivalisti che usiamo rispetto anche nei rapporti con gli esseri viventi/umani. Non andremo mai in conflitto con un albero, con una vipera, con uno scorpione


LC: Mi sembra di constatare che sempre più persone si debbano sforzare prima di sentirsi a proprio agio in natura. Come mai ci siamo così tanto "addomesticati" secondo Lei?


GS: Uno degli aspetti dell'evoluzione umana credo sia proprio l'addomesticamento verso la comodità, verso il facile. Anche quando vivevamo nelle caverne per sfuggire gli animali feroci l'evoluzione ci ha costretti ad inventare "comodità" che permettessero di vivere meglio. E allora arrivano le palafitte, i vestiti di pelle animale meglio confezionati, armi migliori dell'ascia di pietra fino ad arrivare all'era moderna. Forse fra qualche centinaio di anni avremo esseri umani con teste e piedi enormi ma poco avvezzi al freddo, al caldo, ai cibi faticosi. 


LC: In SEMPER VIVUM, ci racconta diversi episodi in cui la tragedia è stata sfiorata. Sappiamo che durante esperienze così impattanti vengono attivate delle reazioni biochimiche naturali e automatiche. Oltre a questi meccanismi però, c'è una fortissima componente soggettiva che permette di prendere in mano il timone e navigare nella tempesta. Come funziona secondo lei la paura, come ci si sente e come reagiscono corpo e mente nella gestione di un grosso stress come quello del rischio di morte?


GS: L'apprendimento funziona meglio attraverso piani comportamentali e l'esercizio e la ripetizione aiutano, nelle situazioni di stress improvvise, ad attuare le strategie comportamentali. Ricordo i momenti pericolosi con un misto di angoscia ma anche di gratitudine per quello che ho vissuto e per quello che tali situazioni mi hanno lasciato - si sa che l'esperienza fa crescere e la caduta nel crepaccio o l'essere trasportato dalla corrente di un fiume ora mi fanno più paura perché c'è maggiore consapevolezza ma saprei ancora come affrontare magari meglio, la paura che ti strizza il plesso solare.


LC: Spesso ho riflettuto sul come una filosofia minimalista potesse arricchire le pratiche del survivalismo. Ricordo un'ottima focaccia fatta da Luisella per il corso istruttori, ci bastò per una giornata intiera! Era volutamente "poca", serviva a darci animo e ha funzionato alla grande. Il cibo veniva diviso di buon cuore e ha sostenuto tutti infondendo nuovo vigore al corpo e allo spirito. Mi viene in mente il suo libro "la cucina delle mamme" (lo trovi qui) dal quale emerge una grande energia oltre alle calorie, era un mangiare allegro. Qual è il suo parere in relazione all'autosufficienza e quali lezioni di sostenibilità possiamo ricercare nel minimalismo?


GS: Noi sopravviventi sappiamo bene che il minimalismo alimentare e ambientale può salvare la vita in situazioni di emergenza. Nelle nostre simulazioni beviamo poco anche con caldo estremo e mangiamo pure poco e a volte solo la sera. Molte volte nelle normali attività quotidiane si mangia per noia e si beve per abitudine. Se riducessimo all'essenziale le nostre necessità anche il mondo, come noi, sarebbe meno stressato.


LC: L'avventura del Survival e delle discipline ad esso connesse non è sempre e solo stremarsi, chiudere lo zaino e tornare alla quotidianità con una sana fatica da scaricare. Come descriverebbe il vero significato della sopravvivenza al di là delle tecniche fisiche? Cosa rappresenta per lei la sopravvivenza in termini di crescita personale e spirituale? C'è stato un momento nella sua carriera in cui ha percepito un cambiamento nell'approccio alla sopravvivenza, magari dovuto a un'esperienza personale o una nuova comprensione filosofica?


GS: Quando ho iniziato la realizzazione di Boscovecchio non avevo conoscenze di tipo ingegneristico per la realizzazione di ponti sospesi o di capanne con tronchi e allora molto umilmente ho aperto e letto alcuni libri e il mio mantra era "se hanno costruito le piramidi e il colosseo, posso costruire un ponte sospeso a sei metri di altezza". E così con Sergio abbiamo ripulito il Rio Salso aprendo un percorso articolato e difficile lungo alcuni chilometri. Abbiamo realizzato un anello nel bosco di due chilometri per portarci le scolaresche con reti e ponti sospesi. Avevamo un tronco appoggiato al pendio, lungo diciotto metri, attrezzato per l'arrampicata e che finiva con una zip line di trenta metri. Con il passare del tempo il mio rapporto con la sopravvivenza ha preso una via meno atletica e più filosofica, adottando tecniche di meditazione, di training autogeno e di rilassamento. Ora so che affrontare situazioni estreme con mente lucida aiuta molto più che usando solo la forza fisica. E le tecniche di accensione del fuoco, della cattura di prede, di superamento di burroni o altezze, di difesa personale, servono molto relativamente a superare gli ostacoli creati da una situazione imprevista in un ambiente ostile. Il momento in cui ho cambiato atteggiamento? Forse una maggiore maturità o la consapevolezza che la forza non è tutto e nell'evoluzione umana, finita la forza, arrivava a supporto, la saggezza.


LC: Nelle occasioni in cui abbiamo potuto dialogare in modo più libero, sono rimasto molto affascinato dalla sua passione per la storia e per le scienze umanistiche. Dai racconti del "de bello Gallico" al suo "parole come pioggia", dall'avventura di Oetzi al Walden di Thoreau. Qual è la sua visione sul modo in cui le diverse culture interpretano e praticano la sopravvivenza? Ci sono lezioni universali o approcci specifici di alcune culture che ritiene particolarmente illuminanti?


GS: La storia è sempre maestra di vita. In Namibia, nella foresta amazzonica, nelle foreste pluviali della terra vivono popolazioni in perfetta simbiosi con l'ambiente e il rapporto con quello che li circonda è RISPETTO. Questa è la lezione che cerco di apprendere anche se il loro mondo è molto più difficile del mio e per il resto del mio vivere, dove non comprendo o dove non approvo, adotto la strategia della miglior difesa, che è sempre la fuga, intesa come allontanamento dal pericolo, sia esso un fiume, un animale impaurito o un uomo stupido.


LC: Nella vita ordinaria ci sono equilibri che si stabilizzano dopo un certo lasso di tempo. Magari si è molto bravi a fare qualcosa eppure ci si trova subordinati perché la capacità di manifestare la propria abilità è scarsa. Gli esempi sono praticamente infiniti: dal lavoro allo sport, dalla vita privata agli incarichi pubblici. Le domando se fosse possibile ritrarre dei connotati psicologici essenziali per chi guida un gruppo in situazioni di sopravvivenza. Le va di condividere il ricordo di un momento in cui ha dovuto fare una scelta difficile come leader?


GS: Quello che dirò potrà sembrare forse arroganza, ma se sei responsabile di un gruppo devi poter dimostrare di essere il più bravo e comportarti di conseguenza.   

Per diversi anni ho organizzato il Trofeo nazionale di escursionismo - cento chilometri di trekking in montagna da percorrere in due giorni e mezzo in totale autonomia- che richiamava un centinaio di partecipanti e dei quali non potevo conoscere la preparazione fisica e psicofisica. E' stato sempre un percorso di sopravvivenza al quale hanno partecipato, diverse volte, aspiranti istruttori di sopravvivenza, durante il quale si dormiva in bivacchi o all'addiaccio o al rifugio sull'Antola (quelli più fortunati). Con Sergio partecipavamo al trekking in quanto guide e diverse volte abbiamo recuperato partecipanti che si erano perduti, percorrendo di corsa dieci o anche venti chilometri per riportarli sul giusto percorso. Abbandonavamo quindi tutti gli altri per "salvarne" uno o due. Scelta difficile sì ma necessaria e che imponeva una grande preparazione fisica e una grande conoscenza del territorio.


LC: Ormai sono sei lustri che porta avanti AVVENTURA TEAM (il prossimo anno saranno 30 fomentarius da accendere), attività sportive, artistiche e culturali. Si è immerso nelle difficili acque della grotta marina (racconto presente in SEMPER VIVUM) ed è riemerso per raccontarcelo, cos'è rimasto oggi di quel giovanotto?


GS: Le esperienze fortificano e ti permettono di apprendere. Il giovanotto c'è sempre e litiga con il vecchio che vuole prendere il sopravvento.

Resta comunque una persona più sicura e più fragile. Sicura perché lo zaino è pieno di sapere e quasi vuoto di residui inutili. Fragile perché mi rendo conto di quanto sia provvisoria la vita e, se posso aggiungere, disincantato verso l'enorme inutilità di molte cose. 


LC: La vorrei salutare con un'ultima considerazione: Nella sua Scuola per la sopravvivenza ha visto nascere molti istruttori e tre generazioni di corsisti. Cos'era, cos'è e cosa diventerà il survivalismo secondo la sua esperienza?


GS: Il disincanto di cui parlavo prima mi sta portando a limitare il mio attuale ruolo di formatore per mancanza di allievi disposti ad apprendere e soprattutto umili. Gli ultimi allievi, siano essi aspiranti istruttori o semplici partecipanti ai corsi di sopravvivenza, arrivano già "imparati" perché hanno visto tutorial su you tube o reality sulla sopravvivenza, e non pensano di leggere un libro perché sicuramente è più faticoso. Il futuro del survivalismo sarà gestito dalla crisi climatica o dalle crisi politiche e dalle guerre che sempre di più inquietano il mondo normale e spero che non ci siano richieste di corsi dettati solo da queste emergenze. 


LC: Caro Giuseppe, grazie mille per la bella chiacchierata. Un abbraccio virtuale in attesa di nuove avventure assieme alla famiglia di Avventura Team! 

Ricordo a tutti che chi volesse studiare il survivalismo multidisciplinare, chi fosse interessato a scoprire un mondo speciale, chi volesse conoscere meglio Giuseppe Scafaro, può trovare risorse preziose attraverso questi LINK:


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